Vincere una partita

25.09.2017 08:30 di  Fabrizio Pozzi   vedi letture
Vincere una partita
GrigiOnLine.com
© foto di Fabrizio Pozzi

Qualcuno ha definito la partita che termina 0-0 come la partita perfetta. Nel senso che, se nessuna delle due squadre supera l’altra, tatticamente il lavoro è stato perfetto. Ebbene Robur Siena-Alessandria, anche se si è chiusa a reti inviolate, probabilmente non è stata la partita perfetta. Poche opportunità, le occasioni migliori le hanno avute i grigi, e tanto agonismo in mezzo al campo. Ma nulla più.

Sappiamo bene quali siano i limiti della rosa costruita in estate da Pasquale Sensibile. D’altronde è stato lo stesso diesse ad affrettarsi per rimarcare quali siano le carenze della rosa che lui stesso ha allestito…

Guardando allora all’Alessandria – e premesso che è più facile giudicare, a posteriori, che fare scelte, a priori – bisogna riconoscere che qualche miglioramento dal punto di vista del temperamento c'è stato, ma quello che più preoccupa è l’ostinazione di un giovane tecnico come Stellini che cerca di inventare calcio. O meglio cerca di immaginare che calciatori fuori dal loro ruolo possano fare la differenza. Insistere su Celjak a sinistra, oltre che un affronto al buonsenso, assume i toni di una sfida nei confronti di non si sa chi. Un po’ come proporre una mezzala come Nicco dall’altra parte, per non dire dell’idea di schierare Sestu come interno sinistro pur in corso di partita.

Ma nel calcio moderno – così lo chiamano tutti anche se non abbiamo ben capito cosa significhi questa definizione – siamo certi che la bravura di un allenatore non si misuri sulla sua capacità di scoprire nuovi ruoli per calciatori che hanno una carriera alle spalle che li ha fatti diventare quelli che sono.

Sentiamo parlare di lavoro intenso della squadra e non ci sono dubbi su questo. Anzi è proprio per questo che pensiamo sia arrivato il momento di un confronto franco tra il tecnico ed i suoi innumerevoli collaboratori. Soprattutto quelli di campo affinché si arrivi a capire qual è l’assetto e, soprattutto, quali sono gli uomini per ridurre al minimo i sacrifici.

Non per giocare la partita perfetta, ma solo per provare a vincere una partita…