Cambiano gli interpreti, non i risultati. Campionato compromesso?

22.11.2020 08:30 di  Fabrizio Pozzi  Twitter:    vedi letture
Cambiano gli interpreti, non i risultati. Campionato compromesso?
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

L’Alessandria non è riuscita a superare quella che nello scorso editoriale avevamo definito una prova del nove. Al cospetto di un Renate certamente convinto dei propri mezzi, in buona forma fisica, ma non particolarmente irresistibile, la formazione di mister Gregucci si è arresa ricadendo nelle solite ingenuità ed errori individuali, ossia in tutto ciò che ha condizionato il campionato dei grigi.

Abbiamo volutamente adoperato il termine ‘condizionato’ anche se, purtroppo, avremmo tranquillamente potuto utilizzare la parola ‘compromesso’ nonostante  non siamo neppure ad un terzo del campionato... Nelle dodici gare di giocate finora la formazione di mister Gregucci ha già accumulato ben cinque sconfitte (ed incassato la bellezza di 14 reti), numeri che parlano da soli. Mossi dalla curiosità, ci siamo presi la briga di verificare come avevano chiuso la stagione le squadre che hanno vinto il campionato di serie C, in tutti e tre gironi, negli ultimi anni. Escludendo dall’analisi la scorsa stagione, per le sue evidenti anomalie, abbiamo constatato che negli ultimi cinque campionati – dalla stagione 2014/15 alla stagione 2018/19 - su quindici squadre che sono arrivate prime soltanto quattro hanno chiuso il torneo perdendo più di cinque partite. Nell’ordine Virtus Entella (girone A 2018/19, 6 sconfitte), Livorno (girone A 2017/18, 8 sconfitte), Cremonese (girone A 2016/17, 8 sconfitte) e Salernitana (girone C 2014/15, 6 sconfitte).

Risulta evidente, a questo punto, che solo un miracolo sportivo potrebbe invertire un trend che pare ormai segnato. Certo, ipotizzare che la squadra vista al ‘Città di Meda’ sia davvero in grado di realizzare un recupero prodigioso è un esercizio terribilmente difficile. Cioè pensare che giocatori come Blondett, Casarini, Suljic, Di Quinzio, Chiarello e Celia - solo per citare coloro i quali sono stati gravemente insufficienti ieri - ed anche tutti gli altri abbiano la forza di ribaltare l’attuale situazione sembra pura utopia. Anche perchè sono ormai troppi, e troppo frequenti, i passaggi a vuoto di una squadra apparsa a più riprese priva di mentalità vincente, indipendentemente dagli interpreti proposti.

Quello che invece è lecito attendersi è che, a partire dal tecnico (ma anche da chi sta sopra di lui...), ciascuno trovi dentro di sè le energie per uscire dall’empasse e contribuire alla causa. Ovviamente i giocatori, che sono coloro i quali scendono in campo, hanno molto da dare e, soprattutto, da dimostrare come avevamo già avuto modo dire non più tardi di un mese fa (leggi anche Se la coperta corta, i giocatori ci mettano del loro...).

Per il momento l’unica decisione presa è quella di riprendere gli allenamenti già questa mattina.

E poi? Si vedrà...