Alessandria-Albinoleffe 7-6 d.c.r. (2-2). Le pagelle dei grigi

14.12.2017 00:30 di  Fabrizio Pozzi   vedi letture
Pablo Gonzalez
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Pablo Gonzalez
© foto di Matteo Papini/Image Sport

L’Alessandria sceglie la strada più complicata ed elimina l’Albinoleffe dalla Coppa Italia Serie C solo ai calci di rigore (QUI il report del match). Queste le nostre pagelle.

Agazzi 5: complice in occasione del pareggio di Colombi nei minuti di recupero dei tempi regolamentari, in tutto l’arco della gara non da mai l’idea di sicurezza.

Casasola 5,5: molto più a suo agio in fase offensiva, patisce oltremodo Sibili che stende ingenuamente in occasione del rigore che procura il vantaggio ospite. Reagisce con un gol che riapre la gara.

Gozzi 5,5: impacciato in alcune occasioni, patisce la verve degli attaccanti avversari e non riesce a sopperire con il fisico.

Giosa 6,5: convincente in chiusura e nelle letture di gioco. Non sempre preciso quando è il momento di impostare.

Pastore 5,5: non riesce a sfruttare l’occasione che mister Marcolini gli propone ed offre una prova incolore (dall’84’ Fissore 6: praticamente gioca solo i supplementari, quando le due squadre non hanno più la forza per farsi male, ma sfiora il gol).

Ranieri 5,5: resta in campo per tutti i 120’, ma si nota poco. In difficoltà nel ruolo di mezzala cala, anche dal punto di vista fisico, dopo l’ora di gioco.

Gazzi 5,5: alterna cose discrete ad altre più grossolane. La rete del pareggio nasce da una sua palla persa a centrocampo.

Rossetti 6: regge per tutto l’arco della gara e non sfigura, pur senza fare cose trascendentali.

Russini 5,5: comincia con la voglia di spaccare la partita, ma tutto si limita alle intenzioni (dal 73’ Fischnaller 5,5: fatica ad entrare in partita e nei supplementari non approfitta appieno del fatto di avere meno minuti nelle gambe).

Gonzalez 6,5: è sfortunato quando coglie il palo su punizione, ma almeno dimostra di avere aggiustato un po’ la mira, ed è abile ad giovarsi dell’errore di Gusu quando raddoppia.

Bunino sv: la sua gara dura appena una decina di minuti. Fino a quando, cioè, prende una botta che lo costringe ad abbandonare il campo (dal 34’ Marconi 6: poche occasioni per mettersi in mostra, si vede annullare una rete. Ma ha innanzitutto il merito di aver segnato il rigore decisivo, a testimonianza della sua freddezza dagli 11 metri).